02.03.2017 - Il 2017 purtroppo è iniziato male per molte famiglie della Provincia di Tartanto.
Infatti, sono tantissimi i casi di cittadini colpiti da questa malattia, per lo più bambini.
Ma andiamo a capire nello spacifico di cosa si tratta.
Mani piedi bocca, piedi bocca mani oppure bocca mano piede… sembra uno scioglilingua, invece è il curioso nome popolare dato ad una malattia esantematica frequente nei bambini.
Per conoscere la sindrome (Hand, foot and mouth in inglese), cominciamo spiegando che per malattia esantematica si intende una condizione che porta alla comparsa di esantema, ossia un’eruzione cutanea di pustole, vescicole o bolle; come dice il nome stesso della malattia, nella mani piedi bocca l’esantema si concentra nel cavo orale, nel palmo delle mani e nella pianta dei piedi. La malattia ha generalmente decorso benigno, ossia tende di norma a guarire spontaneamente senza particolari complicanze.
Non va confusa con la malattia piede bocca (o afta epizootica) tipica di ruminanti e suini.
La mani piedi bocca è causata da virus Coxsackie o, più raramente, da altri enterovirus. Risulta più frequente a cavallo fra estate ed autunno.
Dal momento del contagio trascorrono di norma da 3 a 6 giorni prima della comparsa dei sintomi (tempo di incubazione).
I primi segni della mani piedi bocca sono in genere una leggera febbre (in media 38.3°C), scarso appetito, sensazione di malessere e dolori addominali. La malattia esordisce quindi dopo 1-2 giorni con la manifestazione di macule rosse in bocca e sulla lingua di 4-8 mm che tendono spontaneamente a rompersi, causando dolorose ulcerazioni alle mucose che possono provocare difficoltà a mangiare; dopo 2 giorni compaiono quindi manifestazioni cutanee anche su mani e piedi per un periodo di alcuni giorni. Molto frequente è poi la comparsa di pustole anche sui glutei (sedere).
L’eruzione si concentra sopratutto sui palmi delle mani e piante dei piedi: anche in questo caso compaiono inizialmente delle macchie rosse di 2-10 mm che si trasformano in vescicole di un caratteristico colore grigio, sono ellittiche e presentano l’asse più lungo parallelo alle linee di tensione cutanea.
In genere non provocano prurito, con occasionali eccezioni.
La guarigione avviene spontaneamente in una settimana o poco più, raramente si osserva febbre alta, malessere, diarrea.
Nei soggetti infetti, i virus che provocano la malattia mano-piede-bocca possono essere isolati in:
Un individuo infetto può diffondere ad altri i virus alla base della malattia tramite:
Ad esempio, ci si potrebbe infettare baciando un soggetto infetto, oppure toccando prima la maniglia contaminata di una porta, poi i propri occhi, bocca o naso.
È possibile infettarsi con il virus responsabile ingerendo acqua ricreativa, per esempio l’acqua delle piscine, anche se ovviamente non è una situazione comune. È più probabile che accada se l’acqua, contaminata dalle feci di un soggetto malato, non viene adeguatamente disinfettata con il cloro.
In genere il picco di contagiosità si verifica durante la prima settimana di malattia. Si può talvolta rimanere contagiosi per giorni o settimane dopo la scomparsa dei sintomi.
Alcuni soggetti, soprattutto adulti, possono non sviluppare sintomi ma diffondere il virus ad altri. Per questo motivo, si dovrà cercare di mantenere un buon livello di igiene (per esempio, lavandosi le mani) così da minimizzare le possibilità di diffondere l’infezione o contagiarsi.
In caso di malattia mano-piede-bocca, si dovrà stare a casa per la durata dell’infezione e consultare il medico se incerti su quando ricominciare scuola o lavoro.
Lo stesso ragionamento si applica a bambini che frequentano l’asilo nido.
La malattia non è trasmessa da o a cuccioli o altri animali.
Di norma l’unico pericolo reale è la disidratazione se, sopratutto nel caso di lattante, questi rifiuta cibo e liquidi; in questo caso contattare immediatamente il pediatra. Molto raramente si associa un quadro di meningite.
Decisamente più importante deve invece essere l’azione di prevenzione verso donne in gravidanza, a possibile rischio di gravi complicazioni, anche se la relazione causa-effetto non è del tutto chiara.
In gravidanza infatti la malattia può avere un andamento molto subdolo, a volte i sintomi compaiono solo in epoca avanzata e non sono sufficientemente specifici da permettere una corretta diagnosi; è infine possibile la comparsa di un anasarca fetale (incremento del liquido negli interstizi con accumulo dello stesso in cavo addominale e/o nella cavità pleurica oltre che nel sottocutaneo) ed un incremento del volume del liquido amniotico con conseguenze molto gravi per il feto. In caso di potenziale contagio è quindi indispensabile avvertire tempestivamente il ginecologo che potrebbe consigliare di eseguire frequenti controlli ecografici e di misurare periodicamente la febbre per evidenziare l’inizio dello sviluppo della malattia. Più avanzata è la settimana raggiunta e, in genere, minori sono i rischi.
Non esiste cura specifica, è possibile somministrare, meglio se dietro consiglio del pediatra, paracetamolo (Tachipirina, Efferalgan, Sanipirina, …) per la febbre ed eventualmente rimedi locali per attenuare il dolore in bocca e facilitare l’ingestione di cibo e liquidi.
E’ difficile consigliare azioni specifiche per prevenire l’insorgenza della mani piedi bocca, generalmente si consiglia semplicemente di lavarsi accuratamente le mani ed osservare con scrupolo le comuni norme igieniche. Il paziente già colpito dalla malattia rimane comunque sensibile agli altri ceppi responsabili della stessa.
Evitare di rompere le bolle limita la diffusione del virus.
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