15.03.2017 - La Coldiretti Taranto lancia l'allarme attraverso il suo Presidente Alfonso Cavallo:«Stiamo vivendo un clima da far west in campagna e, nonostante gli accorati appelli del mondo rurale di un presidio che assicuri maggiore sicurezza contro la criminalità nelle aree rurali, siamo continuamente alla mercé di bande che rubano mezzi, attrezzature e prodotti, danneggiano le proprietà, minacciano la stessa incolumità degli imprenditori agricoltori».
Una richiesta d’aiuto importante. «Come l’anno scorso, ad orologeria sono ricominciati gli episodi di taglio dei tendoni e dei ceppi nelle aree vitivinicole vocate della provincia di Taranto, dopo gli ingenti danni causati dal furto di barbatelle».
Nel 2016, in soli due mesi, furono denunciati trentotto casi di tendoni e ceppi di uva tagliati a Grottaglie e quest’anno il rischio è che i numeri lievitino esponenzialmente.
Nei vigneti situati nei territori di Fragagnano, Lizzano, San Marzano, Sava e Manduria all’ordine del giorno i
furti di barbatelle.
Al valore di due euro a pianta va aggiunto il costo della manodopera, considerato che in 1 ettaro di vigneto ci sono fino a cinquemila piante, possiamo ben immaginare il danno arrecato alle imprese viticole dell’area orientale.
A ciò va aggiunta la difficoltà a reperire altre barbatelle da impiantare.
«Chiediamo al prefetto di Taranto che convochi un tavolo di confronto per fotografare esattamente la mappa
delle aree dove i fenomeni sono più violenti e ripetuti», incalza il direttore di Coldiretti Taranto, Aldo De Sario.
«E al contempo lo stesso prefetto chieda misure più stringenti di presidio del territorio al Governo».
Spiega ancora De Sario: «Sono sempre più frequenti i furti di rame e mezzi agricoli e stiamo registrando
fenomeni estorsivi, chiaramente evidenziati dai numerosi tendoni tagliati che abbiamo denunciato incessantemente».
«I reati contro il patrimonio (furto, abigeato, usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, ecc.)
rappresentano la “porta di ingresso principale” della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale», dice in conclusione il direttore di
Coldiretti Taranto.
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