A giudicare dalle parole del nostro Sindaco Ecclesia il calpestio turistico “infastidisce” i fondali pulsanesi rendendo le nostre acque verdastre. Un fenomeno strano questo che, a quanto
pare, colpirebbe soltanto le spiagge di una parte del litorale ionico e che invece (ma pensa com’è beffarda la sorte) non colpisce altre zone come le marine brindisine o quelle del basso
salento.
Insomma la soluzione della GBP (Giunta Brancaleone Pulsanese) sarebbe quella magari di evitare il calpestio mentre ci si fa il bagno o forse evitare proprio il turismo così le acque restano
limpide.
Invitiamo il Sindaco piuttosto a fare “mea culpa” e a rendersi conto che proprio lui è diretto responsabile di quanto accade innanzitutto perché sono 4 anni e mezzo che siede nel più altro
scranno comunale e continua a sostenere che stanno lavorando alla soluzione del problema depuratore, in secondo luogo perché sedette al fianco del Sindaco Laterza responsabile in toto delle
scelte politiche, tecniche e tecnologiche del nuovo impianto di depurazione che hanno portato ai ritardi che producono questo risultato.
La giunta Galeandro (centro-sinistra) ebbe negli anni ’90 l’intuizione di capire per tempo che occorreva programmare la nascita di un nuovo depuratore che asservisse le aree di Pulsano e di
Leporano in quanto il vecchio impianto (che ancora oggi è in funzione) era al limite come capacità di depurazione.
Impianto poi commissionato e gestito con tutti i suoi limiti organizzativi e realizzativi dalle giunte di centro-destra Laterza-Ecclesia. La loro incapacità è riuscita a rendere quella
intuizione originaria un vero e proprio martirio visto che, dopo oltre 15 anni, ancora non si è in grado di far funzionare tale impianto mentre il vecchio depuratore ora mai in default sversa in
mare acque poco limpide.
Tutto questo accade nonostante l’ottimo lavoro svolto dal centro-sinistra pugliese a guida PD-SEL con il Presidente Nichi Vendola e Fabiano Amati (con i quali interloquiamo periodicamente
per monitorare l’andamento dei lavori) che, a suon di finanziamenti, stanno tentando di risolvere tali emergenze mettendo una toppa agli errori di valutazione originari.
Ogni giorno che passa senza l’entrata in funzione di tali impianti è una pugnalata ulteriore all’ambiente e non è importante il dove viene sversato (se nelle falde sotterranee o in mare,
d'altronde quasi tutte le comunità montane sversano spesso nei fiumi che comunque finiscono in mare) ma le tecnologie e la qualità del prodotto depurato come giustamente dichiarato dal Presidente
Nichi Vendola proprio oggi e che aggiunge: “Lo scandalo è un ciclo della fogna che finisce nei bottini e nello smaltimento di strada, un piccolo pezzo di Medioevo”.
Il Sindaco Ecclesia insomma dovrebbe sapere benissimo che se l’impianto Degremont fosse funzionante (e non ci fossero stati dei furti quanto meno incredibili) non staremmo in queste
condizioni.
L’esperienza di Michele Emiliano a Bari sul problema “Punta Perotti” dimostra che quando si vuole ottenere qualcosa di buono in politica per la propria comunità si riesce.
Esiste inoltre da mesi insediata a Pulsano una Commissione Ambientale da noi voluta e presieduta dal nostro capogruppo Pietro Borraccino che non viene messa nelle condizioni di poter
operare attraverso la scelta di esperti che vadano a fondo nella questione analizzando seriamente (e non solo a parole) cosa accade sui nostri fondali.
C’è una assenza totale di programmazione di quelle che sono le attività di controllo e le opere primarie di questo territorio dall’acqua sino alla fogna. Una programmazione che dovrebbe
coinvolgere anche le aree della litoranea che, troppo spesso, sono considerate di cittadini di serie “B” mentre invece proprio qui si racchiude la chiave di volta che farebbe ripartire il turismo
locale. Occorre ripensare il concetto stesso territoriale, non esiste Pulsano e la sua marina, esiste la città di Pulsano che va gestita e tutelata in toto con le dovute priorità di
intervento.
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