01.05.2012 - Dopo il Comune anche Legambiente punta l’indice contro l’Acquedotto Pugliese in merito all’avvio dei lavori per il ripristino dell’impianto di depurazione. In una lettera indirizzata all’assessore regionale alle Opere Pubbliche, Fabiano Amati, il presidente del circolo cittadino Cosimo Mongelli ribadisce la paura di vedere slittare la consegna del nuovo depuratore consortile prevista per “dicembre del 2012”. “Nel verbale del 19 luglio 2011 - scrive Mongelli ad Amati - si è determinato che l’Aqp ha quantificato in 1.870.000 euro (al netto di Iva) gli importi per i lavori di recupero realizzate e delle macchine installate e di ripristino degli impianti compromesi da atti vandalici... i lavori saranno ultimati entro dicembre 2012.
Tale determina è scaturita dopo che Aqp ha eseguito, per circa tre mesi, le necessarie verifiche impiantistiche. Il 6 marzo scorso, l’ing. Massimiliano Baldini dell’Aqp ha trasmesso il cronoprogamma per la rifunzionalizzazione del depuratore di zona Palata, in 510 giorni, con l’indicazione delle date di inizio attività (2 gennaio 2012) e di ultimazione lavori (29 maggio 2013). Risulta evidente che dal 19 luglio 2011 al 2 gennaio scorso non è stata svolta alcuna attività e che questi cinque mesi slittano, non riconoscendo gli impegni assunti”. Ne consenge che “il rinvio continuerà a causare lo sversamento dei liquami del vecchio depuratore in mare che va ben oltre i limiti di divieto di balneazione, in un periodo estivo in una zona fortemente antropizzata”. Da qui l’appello di Legambiente all’assessore regionale affinchè riconvochi subito il tavolo tecnico “nella ricerca di riportare al rispetto del verbale di luglio 2011 che prevedeva la completa rifunzionalizzazione a dicembre 2012”. Ma un’altra vertenza è in atto sul versante orientale in fatto di depurazione delle acque. A Manduria, infatti, stasera si torna a discutere del nuovo depuratore e soprattutto dello scarico a mare previsto. Il comitato difesa del territorio annuncia, per le 18 a Specchiarica di San Pietro in Bevagna, la firma del protocollo d’intesa tra i Comuni di Avetrana, Manduria, Torricella, Torre Santa Susanna, Pulsano , Porto Cesareo, Oria, Maruggio, Erchie, Lizzano e Nardò contro il progetto per lo scarico a mare.
Articolo tratto da Tarantobuonasera.
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