Caro volpino di via Dante a Pulsano,
ti scriviamo perché vorremmo metterti al riparo da alcuni individui della nostra specie, la più evoluta - come ci hanno raccontato a scuola durante le ore di scienze naturali - o quella a immagine e somiglianza di Dio – come ci hanno insegnato al catechismo - anche se è difficile da credere per certi nostri comportamenti.
Ti abbiamo visto gironzolare serenamente dalle parti della nostra sede, in via Dante. Sappiamo che delle volontarie si prendono cura di te e che tutta la gente della via ti vuole un gran bene e ti difende. Sappiamo anche che c’è una persona che presto ti ospiterà nel suo giardino, ma solo dopo aver riparato un muro per evitare che tu, scappando, possa correre rischi inutili. Lì ci sono automobili che corrono veloci ed altri cani gelosi del loro territorio.
Sappiamo anche che sei stato sterilizzato ed hai un microchip per essere riconosciuto. Tutti possono constatare che sei tranquillo e non rappresenti alcun pericolo. Non ci sei sembrato mai aggressivo, piuttosto curioso e molto abituato agli umani. Forse non lo sai, ma sei tutelato dalla legge regionale 26/2006 e dal regolamento comunale sulla tutela degli animali che, all’articolo 27 comma 4, ti classifica come cane collettivo e quindi ti riconosce il diritto a vivere nella tua strada. Sei patrimonio della nostra comunità e ti sono riconosciuti dei diritti in quanto animale d’affezione! Hanno parlato te e di quelli come te in posti importanti dove si decidono le sorti del mondo finanche a Parigi e Strasburgo.
L’eco di tutto questo è arrivato anche a Pulsano. Senti cosa scrivono di te: “Il Comune di Pulsano, in linea con la Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali, proclamata il 15 ottobre 1978 presso la sede dell'UNESCO a Parigi, e con la Convenzione europea per la protezione degli "animali da compagnia" di Strasburgo del 1987, riconosce alle specie animali non umane diritto ad un'esistenza compatibile con le proprie caratteristiche biologiche ed etologiche.”
Questo è riportato nel regolamento comunale, approvato l’anno scorso all’unanimità, anche se la sua reale applicazione si fa ancora attendere. Inoltre: “Il Comune individua nella tutela degli animali uno strumento finalizzato al rispetto ed alla tolleranza verso tutti gli esseri viventi e in particolare verso le specie più deboli.” Cavoli, che bello! Per queste parole, sì che dovremmo essere fieri, noi umani, di appartenere alla specie più evoluta. Senti ancora questa: “Il Sindaco, sulla base del dettato degli artt. 823 e 826 del Codice Civile, esercita la tutela delle specie animali presenti allo stato libero nel territorio comunale.” È la civiltà, baby! O meglio, dovrebbe essere la civiltà... baby!
Caro volpino di via Dante, purtroppo, né tu né noi abbiamo considerato un piccolo aspetto: hai toccato il portafogli di qualcuno. Si dice che ci siano state “lamentele in via breve da parte di diversi cittadini”. Che vorrà dire in via breve? Che risparmiano sulle doppie o sulle vocali? Secondo queste vie brevi, tu creeresti “grave disagio alla cittadinanza” in quanto spesso ti introduci in un esercizio privato “creando panico tra gli utenti”. Per questo rischi di trascorrere il resto della tua vita dietro le sbarre di un canile. Secondo noi sarebbe sufficiente chiudere una porta per non farti entrare così da rispettare i tuoi diritti e quelli di chi lavora o di chi si reca presso quell’esercizio. A noi pare piuttosto che più che un pericolo tu rappresenti solo un “problema di natura estetica”.
Guardando il tuo muso ed il tuo sguardo, nonostante ci sforziamo, proprio non riusciamo a provare sensazioni di panico o paura. È giusto tutelare la sicurezza della comunità, ma la paura è uno strumento usato dal potere per controllare la gente e metterla a tacere. Non c’è paura da tutelare! Ci sono invece tante paure da esorcizzare. Se la paura dovesse diventare un diritto allora noi potremmo dire di aver paura dei benzinai e dei venditori di scope elettriche o degli astronomi e dei danesi o dei direttori di banca e dei chierichetti. Dovremmo rinchiudere dietro le sbarre anche loro? Questa è follia, caro volpino di via Dante.
Mentre ti scriviamo ripensiamo ad un aforisma di Bertolt Brecht che recita più o meno così: “Prima di tutto vennero a prendere gli zingari. E fui contento perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei. E stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, ed io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c'era rimasto nessuno a protestare.”
Noi abbiamo deciso da che parte stare, caro volpino di via Dante. Proteggendo te e le volontarie, come Gabriella, Iole e le altre che si prendono cura ti te, difendendo la tua libertà ed il tuo diritto di cittadinanza, difendiamo noi stessi, la nostra libertà ed il nostro diritto di cittadinanza. Non temere, caro volpino di via Dante, non ti lasceremo morire dietro le sbarre per la gioia di chi fa profitto su di voi e di chi vi ritiene uno sgradevole problema estetico!
Un’annusata affettuosa,
Il circolo di Legambiente di Pulsano
Socio Pasquale RISIMINI
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iole (domenica, 03 febbraio 2013 20:45)
grazie per il gesto di grande affetto verso i piu deboli augurandoci una sempre maggiore condivisione di gesti così nobili grazie voi tutti iole e gabriella
Paola Vignali (domenica, 03 febbraio 2013 22:07)
I broblemi di Pulsano sono altri. Le strade , le fognature , la rete idrica , scarichi abusivi in mare ,strade non illuminate..Non credo che un simpatico e innocente volpino possa essere la pietra dello scandalo di questo paese... anzi...
iole (domenica, 13 ottobre 2013 22:02)
grazie da parte mia e di gabriella e lega ambiente per la lotta ad aiutare il volpino
iole (domenica, 13 ottobre 2013 22:05)
anna mezzapesa per difendere i cani in difficolta sei grande
gianfranco (lunedì, 14 ottobre 2013 11:33)
E' necessario, ora, trovare una soluzione affinché "Volpino" torni ad essere libero dalle sbarre.