20.12.2013 – Dopo anni di denunce e segnalazioni da parte dei cittadini e di alcune Associazioni locali finalmente la Guardia Costiera di Taranto ha sequestrato il vecchio depuratore consortile di Pulsano e Leporano.
Motivi del sequestro: l’impianto in contrada “Rotondella” e la condotta a mare in località “Luogovivo”, privi di autorizzazione allo scarico e completamente fuorilegge. All'interno dello stabilimento gli uomini della Capitaneria hanno trovato un ingente quantitativo di fanghi depurati e non smaltiti, il tutto in totale spregio della normativa disciplinante la materia. I sopralluoghi effettuati lungo la condotta che sfocia direttamente in mare, invece, hanno evidenziato la fuoriuscita di liquami di varia natura immessi direttamente in acqua "con evidente danneggiamento delle acque marine e propagazione di un forte odore nauseabondo in tutta la zona circostante, con conseguente grave disagio per tutti i residenti della zona e turisti e villeggianti, che soprattutto nel periodo estivo popolano questo tratto di costa, tra i più belli della litoranea salentina".
Quanto documentato nel filmato (per vedere il video
CLICCA QUI) girato dagli uomini della Guardia Costiera viene
denunciato da anni dai cittadini di Pulsano che grazie alle analisi effettuate su alcuni campioni raccolti da Goletta Verde, nel tratto di costa interessato dallo scarico a mare, sono riusciti ad
evidenziare lo stato di inquinamento delle acque del mare di Pulsano, qualificate dalla stessa Associazione come “Fortemente Inquinate”. Nonostante ciò le risposte delle varie Amministrazioni
Pulsanesi che si sono susseguite negli ultimi 17 anni, tutte di destra tranne per un breve periodo di sinistra, hanno sempre riportato che il problema verrà risolto con l’avvio del Nuovo
Depuratore.
Ma dal 1997 in cui sono iniziati i lavori per la
realizzazione di questo nuovo impianto e più di circa 30 milioni di euro spesi, ancora oggi, questo nuovo ma ormai vecchio impianto di depurazione non è stato avviato.
Continue promesse susseguite da molteplici rinvii
hanno fatto si che il mare, il territorio, le falde e i cittadini venissero a contatto con i liquami che invadono un tratto di costa sulla marina di Pulsano, le strade e i terreni che si trovano
nelle vicinanze di alcuni tombini fognari da cui spesso fuoriescono liquidi e fanghi di ogni genere.
Ora tutti i cittadini di Pulsano e Leporano sperano che oltre ai sigilli si faccia luce sulle responsabilità di chi ha causato questo disastro ambientale e questo, visti i risultati, spreco di denaro, mettendo a rischio la salute dei cittadini e contaminando l’ecosistema marino.
Socio Legambiente Pulsano
Amministratore del sito
Renato PETRALIA
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