27.07.2014 - Non c'è granché da festeggiare se si chiude il rapporto con metà dei campionamenti negativi, ma un aspetto incoraggiante c'è: i dati sono migliorati rispetto a quelli dell'anno scorso, quando furono bocciati ben 17 su 30. I monitoraggi effettuati da Goletta verde nel 2014 consegnano invece l'immagine di una Puglia più in salute, con 14 punti "fuorilegge".
La nave di Legambiente che solca i mari d'Italia analizzando l'inquinamento delle acque italiane ha attraversato gli 865 chilometri di costa pugliese, prendendo in esame 31 punti nevralgici. E in 17 casi la verifica microbiologica ha restituito cifre positive, al di sotto della soglia imposta dalle normative per la presenza di enterococchi intestinali e escherichia coli, pericolosi anche per la salute dell'uomo e causa di un'autentica epidemia durante l'estate passata.
"I numeri evidenziano una situazione in chiaro scuro - commenta il presidente regionale di Legambiente, Francesco Tarantini - da una parte sono state avviate le procedure per il potenziamento dei depuratori, sebbene si è ancora in attesa dell'avvio dei lavori, dall'altra insistono situazioni in cui depuratori scaricano nel sottosuolo, sono sottoposti a procedimento penale o, ancora, sono oggetto di procedure di infrazione da parte dell'Unione Europea (ben 37 su 187, ndr)".
Se in alcune zone come Torre Guaceto l'allarme si può dire rientrato dopo l'anno scorso, restano forti le preoccupazioni legate a Marina di Pulsano o Taranto città, presso la foce del fiume Galeso, Marina di Leuca in provincia di Lecce, Torchiarolo, Villanova e Brindisi, allo sbocco del canale Giancola, il porto di Bari, Barletta alla foce del canale Ciappetta Camaggio e sulla litorenea di Ponente. In tutti questi casi, infatti, per la quantità di microrganismi nel campione prelevato il giudizio è "fortemente inquinato".
Per il Comune di Pulsano non sono bastati i 35 milioni di euro spesi e i 18 anni di lavori per mettere in funzione il nuovo impianto di depurazione consortile di Pulsano e Leporano. Un comune in pre-dissesto a cui nel dicembre del 2013 è stato messo sotto sequestro dalla Guardia Costiera il vecchio impianto di depurazione, ma a nulla è servito per salvare l'estate 2014 dallo scaric a mare.
Ora, viste le tante promesse non mantenute, i cittadini chiedono le dimissioni dell'intera Amministrazione locale e del Presidente della Commissione Ambiente di Pulsano Anna Giovanna Salamida.
E sulla base delle cifre raccolte da Arpa Puglia, per 47 impianti sono partite procedure di potenziamento. Restano tanti i problemi di funzionamento, criticità e situazioni irrisolte che spesso rendono praticamente inutile la depurazione dei reflui: nel 73% dei casi i recapiti finali sono piccoli corsi d'acqua o lame e nel 14% il mare, per la scarsa disponibilità idrica superficiale.
Senza considerare gli scarichi anomali di acque meteoriche, di vegetazione e di natura lattero-caseraria che mandano in tilt la depurazione e quelli abusivi o irregolari che hanno portato la Puglia al terzo posto, nel rapporto Mare nostrum di Legambiente, per illeciti a danno del mare.
"Chiediamo alla Regione di garantire l'attuazione di interventi risolutivi e immediati per far fronte ai problemi della depurazione, - insiste ancora Tarantini - utilizzando efficacemente le risorse economiche stanziate e disponibili. Un ruolo importante, però, deve essere anche quello dei sindaci delle città e dei piccoli centri pugliesi, sulla costa come nell'entroterra, che devono abbandonare ogni campanilismo e farsi promotori di una stretta collaborazione".
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palma mirelli (lunedì, 28 luglio 2014 17:05)
Questo articolo inviatelo al responsabile dell'arpa regione Puglia.La settimana scorsa mi ha inviato un email in risposta ad una mia osservazione sul mare che va da Pulsano a Lizzano dicendomi che loro fanno continuamente controlli e che il mare è balneabile.