12.01.2013 - Questa non si può più chiamare vita!
Parole forti, cariche di disperazione e tristezza quelle scritte da una giovane sedicenne pulsanese che vive giorno dopo giorno i sacrifici della propria faglia per potergli garantire una vita dignitosa in un periodo storico molto difficile.
Una mamma, nonostante i tanti sacrifici, non regge più le pressioni delle tasse con una politica che non tutela i propri cittadini.
Basta vedere il nostro piccolo paese, composto da circa 11mila abitanti con un debito che si aggira intorno ai 17milioni di euro e con un debito con le Casse dello Stato che ci accompagnerà fino al 2042.
A soli 16 anni già subisce lo stress delle tasse, si preoccupa della propria famiglia, chiede il perchè di questo atteggiamento da parte dei Politici Italiani. Tutto questo a soli 16 anni quando un ragazzo/a dovrebbe preoccuparsi di andare a scuola, divertirsi con gli amici e avere la giusta spenzieratezza che ti aiuta a crescere bene.
Invece no, oggi una 16 mi scrive chidendomi il perchè la politica ha abbandonato le famiglie, si preoccupa dello stato della propria madre che crolla, giorno dopo giorno, a causa delle difficoltà economiche.
Con questo credo che sia arrivato il momento di dire BASTA a queste violenze contro le famiglie italiane che dedicano la loro vita, non più per soddisfare le esigenze della propria famiglia, ma per pagare le innumerevoli tasse dovute all'incompetenza dei nostri politici. Situazione questa che danneggia non solo gli adulti ma soprattutto i giovani che vedendo i propri genitori in difficoltà, tristi e incapaci di regalare un sorriso ai propri figli.
I nostri ragazzi a soli 16 anni sono arrivati già ad un'unica conclusione:
QUESTA NON SI PUO' PIU' CHIAMARE VITA!
Renato PETRALIA
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