27.02.2014 – Il territorio Pulsanese, ricco di storia antica e di bellezze naturali, vive un periodo di degrado ed abbandono.
Un insieme di fattori stanno facendo si che questo bellissimo tratto di costa, un tempo meta per i turisti provenienti da tutte le parti del mondo, sia abbandonato a se stesso.
L’abusivismo edilizio, l’inciviltà dei cittadini e le varie amministrazioni incapaci e poco attente alle problematiche della litoranea, hanno distrutto quanto di bello offriva la marina Pulsanese.
A causa delle forti mareggiate, che rilasciano sulla costa ciò che l’uomo abbandona in mare, le scogliere e le spiagge stanno scomparendo, in più l’erosione della costa si sta portando via parte del patrimonio storico del territorio Pulsanese.
Infatti una bellissima pavimentazione a mosaico, risalente a al XV o XVI secolo a. C. e scoperta nel 1964 da dei turisti tedeschi, rischia di andare persa per sempre in mare.
L’1 agosto del ’64 la Sopraintendenza avvertì il Mattino di Napoli del ritrovamento e da allora il sito, in Località Lido Silvana, fu sempre pensato come una villa romana, una delle più grandi del Salento.
Un sito prima ricoperto da delle strutture murarie e poi abbandonato. Una realtà che ha permesso alla natura e l’inciviltà di chi frequenta questo tratto di costa di prendere il sopravvento su queste strutture.
L’Associazione Minerva Archeologia, nel 2009, propose al Comune di Pulsano un progetto di studio, recupero e valorizzazione dell’area archeologica di Lido Silvana. Inizialmente il Sindaco, l’Avv. Giuseppe Ecclesia, si dimostrò molto interessato al progetto tanto da concedere il patrocinio in data 28 dicembre 2010.
Il progetto fu presentato anche all’Assessore Provinciale Dott. Longo che diede il consenso della Provincia di Taranto.
Ma quando il progetto definitivo era ormai pronto per essere presentato, il Comune di Pulsano indisse una gara d’appalto per la gestione delle spiagge di Pulsano, tra le quali anche quella di
Lido Silvana. Quindi il progetto non è stato realizzato perché boicottato dall’Amministrazione del Sindaco Ecclesia che ha preferito realizzare un chiosco invece di studiare, recuperare e
valorizzare il sito archeologico.
Il Dott. Saccone Tommaso, Presidente dell’Associazione Culturale Minerva Archeologia, dopo questo episodio, denunciò quanto accaduto alla Procura della Repubblica e nel 2012 scrisse una lettera di diffida al Sindaco di Pulsano Giuseppe Ecclesia definendolo anti costituzionale.
Nel 2013, Renato Petralia, Socio Legambiente ed Amministratore del sito www.popolopulsanese.com, contatto l’Assessore Regionale Amati, per cercare di trovare una soluzione per salvaguardare il sito dall’erosione della costa, ottenendo una risposta molto chiara: “dopo la firma del protocollo con la Provincia sono ancora in attesa di ricevere i progetti da finanziare, considerato che in bilancio ho un pò di soldi per le coste leccesi e tarantine”. Quindi finanziamenti disponibili ma andati persi a causa di un’Amministrazione Comunale assente e disinteressata a tutelare il territorio, che non è stata in grado di produrre nessun progetto per ottenere questi finanziamenti.
Lo stesso Renato Petralia, nel 2013, contattò il Direttore Didattico dell’Università Popolare del Mediterraneo, il Prof. Giacomo Cavillier, per cercare con i suoi allievi di realizzare un progetto per la salvaguardia del sito. Il Prof. Cavillier si dimostrò inizialmente disponibile ma subito dopo si rese irreperibile, infatti Renato Petralia riuscì ad avere contatti con l’Università solo tramite il Coordinatore Didattico la Prof. Daniela Lucaselli, senza riuscire ad avere la collaborazione dell’Università.
Sempre Renato Petralia provò a contattare la Sopraintendenza di tutta la Regione Puglia, ottenendo immediatamente la risposta della Sopraintendenza di Bari e poi dopo tanta insistenza riuscì ad ottenere anche la risposta da parte del Dott. Arcangelo Alessio. Una risposta quella del Presidente della Sopraintendenza di Taranto molto arrogante che dimostrava le poche conoscenze sull’argomento, ecco perché Renato Petralia decise di contattare anche il Vice Presidente della Regione Puglia la Dott. Angela Barbanente, senza avere mai una risposta.
L’8 settembre 2013 intervenne Daniele Cazzolla, segretario provinciale del Centro Democratico di Taranto, raccogliendo gli sforzi del giovane Renato Petralia e scrivendo una lettera al Ministro Bray, ma anche questo tentativo si è concluso con un nulla di fatto.
Oggi questo sito a causa dell’erosione della costa è quasi totalmente franato in mare e difficilmente recuperabile.
Una perdita d’inestimabile valore storico è stato perso a causa di una politica vergognosamente assente.
Renato Petralia, che nonostante tutto, continua a monitorare la zona, ieri mattina ha rilevato un reperto fino ad ora passato
inosservato.
Un tubo con un diametro di circa dieci centimetri che con l’erosione della scogliera è sbucato in prossimità della pavimentazione a mosaico. Un tubo che punta in direzione dell’ex pista da ballo del camping di Lido Silvana, probabilmente utilizzato per scaricare in mare i liquami di qualche bagno, doccia o bar situato nelle vicinanze.
Con questo articolo si spera che la Commissione Ambiente del Comune di Pulsano, di cui ha come
Presidente il Consiglliere Comunale Indipendente Anna Giovanna Salamida e come Vice Presidente il Consigliere Comunale Indipendente Angelo Di Lena, intervenga per far luce su questo nuovo ma
ormai vecchi tubo di scarico e faccia il possibile per recuperare il sito archeologico.
Scrivi commento