11.03.2016 - Dopo la vicenda Ex-Cerin/Tributi Service presso il Comune di Pulsano si è avviato un processo di analisi e confronto molto serrato in merito a quella che è la situazione creditoria e dei conti comunali oltre che degli strumenti per poter governare tale fenomeno. Le vicende giudiziarie di tali società infatti rappresentano a parere degli scriventi Emiliano D’Amato (Nuova Pulsano) e Pietro Borraccino (SEL) l’ennesimo insuccesso nella ricerca di azioni recupero crediti nel Comune di Pulsano, dovendo revocare anche una delibera con la quale intendevano affidare l' incarico di riscossione delle morosità.
E’ da oltre un decennio che ci si affida a società esterne per le operazioni di recupero dei crediti che il comune vanta nei confronti di chi non paga regolarmente le tasse con magri risultati in quanto:
- Da un lato le percentuali di mancato pagamento continuano ad essere molto alte (nell’ordine di circa il 40% per la TARI);
- Dall’altro il recupero crediti mediante l’ausilio di società esterne ha prodotto scarsi risultati con un turn over nel tempo di numerose società nell’affido del servizio, un dispendio economico e di energie per recuperare e ricostruire ad ogni cambio di gestione la banca dati locale dei contribuenti ed un recupero di somme alquanto esile.
Su proposta quindi del consigliere Pietro Borraccino e di comune accordo con la maggioranza e l’assessore al bilancio Luigi Laterza il presidente della commissione bilancio Emiliano D’Amato ha avviato una serie di riunioni di commissione per provare a stilare ed analizzare soluzioni alternative che risolvano l’annoso problema del recupero crediti nell’ottica di dare una svolta al risanamento dei conti comunali che, fra le altre cose, è imposta dalle leggi nazionali.
La proposta è quella di procedere ad un processo non più di esternalizzazione di tale servizio visti i disastrosi risultati (quanto meno per la parte di recupero volontario) ma di avviare un processo di “internalizzazione” previsto dall’attuale impianto legislativo vigente e che prevede l’opportunità da parte delle amministrazioni di costituire delle “società in house” in tal modo le operazioni così dette di “riscossione spontanea” (e se possibile anche oltre) passerebbero sotto la DIRETTA ATTIVITA’ DI GESTIONE E CONTROLLO DELL’ENTE.
I vantaggi sarebbero molteplici a partire dalla realizzazione ed il controllo di una banca dati contribuenti interamente gestita dall’Ente potendo anche incrociare i dati dei differenti settori. Si tratta di una nuova opportunità prevista dal legislatore nel decreto “Salva Italia” e sponsorizzata, tra l’altro, dall’ANCI come strumento da prediligere rispetto ai più costosi e meno efficienti strumenti sin qui adottati.
E’ una collaborazione importante fra maggioranza ed opposizione che tenta di trovare una soluzione comune differente da quelle sin qui adottate che va verso una scuola di pensiero da sempre condivisa dagli scriventi e che auspichiamo, dopo una fase di studio con i tecnici, possa essere messa in campo nei mesi a seguire.
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