25.11.2019 - Duro colpo per i tantissimi disabili pugliesi e per le loro famiglie che si sono sentiti discriminati proprio da chi dovrebbe lavorare per migliorare le loro condizioni di vita ed aiutare le famiglie che si prendono cura dei propri cari diversamente abili.
La Regione Puglia con Delibera di Giunta n. 135 del 22 ottobre 2019 ha approvato la prosecuzione dell'assegno di cura da 12 mesi a 18 mesi per tutti quei cittadini che sono stati ammessi e finanziati dimenticandosiperò che ci sono tantissimi altri disabili che sono stati ammessi al pagamento ma non finanziati per carenza di fondi.
Un duro colpo per tutti quei cittadini diversamente abili e per le loro famiglie che non con poche difficoltà si prendono cura di loro che prima si vedono negare l'assegno di cura da 10.800,00 euro e poi un'ulteriore assegno di circa 3.200,00 euro.
Una vergogna inaudita che dimostra l'incapacità di chi a livello regionale gestisce la cosa pubblica. Un assegno che poteva essere assegnato a tutti gli ammessi al pagamento con un equa distribuzione è stato gestito malissimo e nell'errore hanno continuato a sbagliare con questo nuovo assegno somministrato sempre alle stesse persone.
Ancora da capire quale sia il criterio utilizzato nell'individuazione dei cittadini ammessi al pagamente e finanziabili visto e considerato che sembrerebbe che ci siano diversamenti abili con un punteggio pari a 65 finanziati ed altri con lo stesso punteggio non finanziati. Quindi, quello che doveva essere il criterio fondamentale per stilare la graduatoria in base alla gravità della disabilità non è stato preso in consederazione in modo completo.
Forse per il Governo Regionale di Emiliano esistono disabili di serie "A" e disabili si serie "B"?
Questo non ve lo so dire, ma di certo Emiliano ed il suo staff dimostra ancora una volta quanto sia incapace di gestire la cosa pubblica. Altri esempi sono la sanità e la gestione dei rifiuti sul nostro territorio che fanno acqua da tutte le parti.
Per questo spero vivamente che il Goveno Emiliano vada presto a casa e mi auguro che i cittadini discriminati e le loro famiglie, il prossimo anno, durante le prossime elezioni regionali, si ricordano di tutto questo.
Renato PETRALIA
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